La montagna bolognese com'era

Uno dei migliori libri scritti sul nostro Appennino è quello di Tiziano Costa, "La montagna bolognese com'era", Costa Editore, 2006. E' un libro ricchissimo di foto d'epoca che vuole ricordare le "tribolazioni antiche e la vita semplice, ma difficile, vissuta dai montanari con ritmi arcaici fino a tempi relativamente recenti". Che sia un libro scritto col cuore lo si percepisce anche dalla premessa: "Credo che noi cittadini di Bologna dobbiamo chiedere scusa ai montanari per averli sfruttati per secoli, succhiando i proventi del loro lavoro e talvolta anche la loro vita. Nella storia di Bologna infatti ci sono stati periodi in cui ai montanari era fatto divieto di venire in città perchè rubavano per fame... ma in realtà sarebbe stato più giusto il contrario, che cioè loro avessero impedito ai bolognesi di andare lassù... perchè i veri ladri erano proprio i bolognesi, come dicono le antiche cronache. Infatti la storia della montagna fu scritta col sangue, col sudore e con le lacrime di povera gente che fu derubata fin dal Medioevo da ogni ribaldo di passaggio, da ogni signorotto senza scrupoli che mandava i suoi sgherri a far razzìa... per finire con la falsa libertà di Napoleone e con la libertà promessa dai piemontesi dai quali i montanari trassero... tanto benessere da dovere emigrare per poter sopravvivere: povera gente disperata che per un pezzo di pane si giocava la salute con la malaria o peggio la vita in fondo a un pozzo di miniera in qualche terra lontana."

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